Aceto Balsamico Tradizionale Di Reggio Emilia D.O.P.
Il disciplinare prevede che l'Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia, considerato condimento alimentare, venga ottenuto "da mosto cotto a fuoco diretto proveniente dalla pigiatura di uve tradizionalmente coltivate in provincia di Reggio Emilia". L' invecchiamento avviene in batterie di botti di legni differenti per un lungo periodo di tempo, in ogni caso mai inferiore a 12 anni. L'affinamento del bouquet che diviene sempre più intenso, delicato e gradevole al naso e al gusto, è la fase più complessa e delicata. Mentre il processo di acetificazione per il comune aceto si alimenta con il vino, per produrre l'Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia il processo è alimentato col mosto cotto. Per tradizione la produzione avviene in botticelle di legno disposte in batteria, il cui numero non deve mai essere inferiore a tre. Le tre fasi della produzione dell'aceto sono la fermentazione alcolica, l'ossidazione acetica e l'invecchiamento. Sono utilizzate in prevalenza botticelle in legni di rovere, castagno, gelso, ciliegio, frassino e ginepro, ognuno dei quali cede un particolare aroma all'aceto e lo rende "unico". Una apposita commissione, procede all'assaggio dei campioni anonimi e ne giudica le caratteristiche. Il giudizio sancisce se il prodotto è idoneo alla commercializzazione oppure, in caso contrario, se deve essere rimesso nei barili per un ulteriore affinamento.
In seguito a queste procedure vengono assegnati i bollini che portano impresso il marchio del Consorzio di colorazione diversa:
Aragosta ( minimo 12 anni di invecchiamento)
Argento ( da 12 a 25 anni di invecchiamento)
Oro ( minimo 25 anni di invecchiamento)